Battaglia di Azaz (1030)

Battaglia di Azaz
parte Guerre arabo-bizantine
Miniatura degli Madrid Skylitzes che mostra Romano III accampato vicino ad Azaz con il suo esercito
Data8-10 agosto 1030
LuogoAzaz, Siria
EsitoVittoria mirdaside
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
20,000 circa (stima moderna)700–2,000 (fonti medievali)
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La battaglia di Azaz fu uno scontro combattuto nell'agosto del 1030 vicino alla città siriana di Azaz tra l'esercito bizantino, guidato dall'imperatore Romano III Argiro in persona, e le forze dell'emirato di Aleppo dei Mirdasidi, anch'esse sotto il comando personale dell'emiro Shibl al-Dawla Nasr (che regnò dal 1029 al 1038). I Mirdasidi sconfissero il numericamente maggiore esercito bizantino ed ottennero un grande bottino, anche se alla fine non furono in grado di trarre vantaggio dalla loro vittoria.

Aleppo era stata a lungo un punto critico tra Bisanzio e i suoi vicini arabi, con i Bizantini che rivendicavano un protettorato sulla città dal 969. All'indomani della sconfitta inflitta dai Mirdasidi al governatore bizantino di Antiochia Michele Sfrondilo, Romano lanciò una campagna contro Aleppo. Nonostante la sua inesperienza in campo militare, Romano decise di guidare l'esercito di persona, portando i cronisti bizantini contemporanei a indicare la ricerca della gloria militare come motivazione principale, piuttosto che la conservazione dello status quo. Alla testa del suo esercito, composto secondo gli storici moderni da circa 20.000 unità, Romano arrivò ad Antiochia il 20 luglio 1030. I Mirdasidi inviarono degli ambasciatori con proposte di pace che includevano il pagamento di tributo, ma Romano, sicuro del successo, le respinse e trattenne l'ambasciatore. Nonostante i suoi generali lo esortassero ad evitare l'azione nella calda e secca estate siriana, Romano condusse le sue forze in avanti. L'esercito mirdaside era considerevolmente più piccolo, 700-2.000 uomini secondo le fonti, ma comprendeva soprattutto cavalleria leggera beduina, che godeva di una mobilità superiore rispetto ai loro avversari pesantemente corazzati.

I due eserciti si scontrarono ad Azaz, a nord-ovest di Aleppo, dove i Bizantini si accamparono. I Mirdasidi tesero un'imboscata e distrussero una forza di ricognizione bizantina e iniziarono a tormentare il campo imperiale. Incapaci di cercare cibo, i Bizantini iniziarono a soffrire di sete e fame, mentre un attacco alle forze mirdaside guidato da Costantino Dalassenos fu sconfitto. Infine, il 10 agosto, l'esercito bizantino iniziò la ritirata verso Antiochia, ma presto questo sprofondò nel caos. Gli arabi sfruttarono l'occasione per attaccare gli ormai disorganizzati bizantini, mettendoli in rotta; lo stesso imperatore Romano riuscì a fuggire solo grazie all'intervento degli Hetaireia. I resti sparsi dell'esercito imperiale si radunarono ad Antiochia. Romano tornò a Costantinopoli e i suoi generali riuscirono a recuperare la situazione in seguito, sedando le ribellioni arabe e costringendo Aleppo a riprendere lo status di tributario poco dopo, nel 1031.


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